Attivazione luce e gas: costi e tempistiche


Se parliamo di attivazione luce e gas, è bene sapere esattamente cosa fare così da non farsi trovare impreparati. Il primo aspetto da chiarire è che, come si può leggere su CheTariffa.it, ci sono delle differenze tra voltura e subentro, e tra voltura, subentro e attivazione di luce e gas. Quando si parla di subentro, la fornitura viene attivata dal cliente dopo un periodo più o meno lungo in cui era stato disattivato. La voltura invece presuppone che il contatore sia attivo e quindi che esista un contratto in essere. La voltura prevede infatti di cambiare il nome dell’intestatario del contratto lasciando tutto il resto invariato e garantendo anche l’erogazione di luce e gas senza che siano previste interruzioni. La voltura in poche parole è il cambio intestatario contratto e si tratta quindi di una operazione differente dall’attivazione luce e gas. Può anche capitare che il contatore non sia presente, in questo caso bisognerà contattare il distributore locale o un fornitore per l’allaccio e la posa del contatore. Se invece il contatore fosse presente ma non fosse mai stato attivato prima ecco che bisognerà richiedere l’operazione detta di prima attivazione. Come abbiamo visto esistono una vasta gamma di possibilità tra cui bisognerà scegliere a seconda della situazione specifica.

Come attivare luce e gas

Con l’attivazione luce e gas del contatore, il distributore mette in funzione il contatore consentendo l’inizio del rapporto di fornitura tra cliente e fornitore. L’attivazione gas, a differenza di quella luce, ha una procedura più articolata. Se si vuole richiedere l’attivazione luce e gas bisognerà scegliere una società di vendita e sottoscrivere un contratto di fornitura. Le cose in questo senso negli ultimi anni sono cambiate moltissimo, si pensi infatti alla liberalizzazione del mercato energetico che consente agli utenti di scegliere in completa autonomia il proprio fornitore luce e gas con cui sottoscrivere il contratto. Nel 2022 le cose cambieranno ancora in quanto il mercato tutelato, quello con le tariffe fissate dall’Arera, non esisterà più e quindi non resterà altra scelta che stipulare un contratto con un fornitore del libero mercato.  Le offerte non si differenziano solamente tra prezzo luce e prezzo gas ma spesso includono anche una serie di servizi aggiuntivi come ad esempio la manutenzione degli impianti e alcuni regali di benvenuto che possono fare la differenza orientando la scelta su un fornitore piuttosto che un altro.  Alcune di queste offerte sono espressamente dedicate a quei clienti che provengono da un altro fornitore mentre altre sono dedicate alla richiesta di subentro e quindi possono essere attivate solo dai clienti che devono riattivare il contatore.

Dopo aver trovato l’offerta più congeniale alle proprie esigenze si dovrà sottoscrivere il contratto vero e proprio. In questo senso esistono anche dei comparatori di tariffe gratuiti che aiutano gli utenti a scegliere solo quelle realmente in linea con le proprie specifiche esigenze. Dopo aver sottoscritto l’offerta il fornitore avrà 2 giorni lavorativi per inoltrare la richiesta di attivazione al distributore locale. Quando parliamo di distributore stiamo parlando del proprietario fisico dei contatori e sarà quindi lui il soggetto incaricato alla loro riattivazione. In caso di attivazione fornitura luce il distributore avrà 5 giorni lavorativi di tempo per attivare la fornitura dalla data di ricevimento della richiesta.

Per inviare la richiesta di attivazione luce e gas bisognerà allegare alcuni dati utili come la Carta d’identità dell’intestatario della fornitura con tanto di dati anagrafici e recapiti, una bolletta della luce (al fine di identificare le caratteristiche della fornitura), e poi ancora il codice POD o il numero cliente nel display del contatore. Servirà anche indicare la potenza del contatore che, in bolletta, si potrà trovare sotto la voce “potenza contrattualmente impiegata”, e indicare se l’abitazione per la quale si richiede l’attivazione sia di residenza o meno. Bisognerà anche fornire un codice Iban se si vuole richiedere la domiciliazione bancaria.

 

Attivazione luce e gas: quanto costa

I costi dell’attivazione luce e gas dipendono a seconda che si trovi nel mercato libero o in quello a maggior tutela. Con la maggior tutela i costi dell’attivazione ad esempio prevedono un contributo fisso di 25,81 euro per oneri amministrativi, un contributo fisso di 23 euro, un deposito di cauzionale facoltativo e una imposta di bollo da 16 euro. Nel mercato libero invece per attivare la fornitura si dovranno pagare i costi per la prestazione commerciale che variano da contratto a contratto, un contributo fisso di 25,81 euro, un deposito cauzionale ove richiesto e l’imposta di bollo da 16 euro. Per quanto riguarda l’attivazione gas invece bisognerà contattare per forza di cose la società con cui si intende firmare il contratto di fornitura. Questa società avrà 2 giorni di tempo per inoltrare la richiesta al distributore. Dopo l’approvazione della documentazione necessaria, il distributore dovrà provvedere ad attivare la fornitura entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta da parte del cliente. Ricordiamo anche che il distributore è il proprietario dei contatori e che potrà deciderne la sostituzione in qualsiasi momento senza che l’utente possa opporsi in alcun modo. Attenzione poi al fatto che il tecnico privato autorizzato ad effettuare lavori sugli impianti gas nelle case a uso civile dovrà avere l’abilitazione richiesta ai sensi della Legge n.46/90.

Per l’attivazione gas oltre ai dati generali e al PDR bisognerà anche specificare la tipologia di utilizzo della fornitura gas, ovvero se si utilizza il gas per cucinare o per il riscaldamento.

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